Il Teo di Lecco

by Enrico Tita Frigerio

Fare un ritratto che catturi davvero la personalità di qualcuno è un po’ come entrare in punta di piedi nella sua anima. Non si tratta solo di trovare la luce giusta o l’angolazione perfetta, ma di creare un momento di connessione, un’intimità che ti permetta di cogliere qualcosa di autentico.

Il segreto? Prenditi il tempo. Non avere fretta. Prima di scattare, parla con la persona, falle domande, ascoltala. Lascia che si apra, che si senta a suo agio. A volte basta una risata, un ricordo condiviso, o semplicemente un silenzio complice per far emergere quella luce negli occhi, quel gesto spontaneo che rivela chi è davvero.

Osserva. Guarda come si muove, come sorride, come reagisce. C’è chi si nasconde dietro un’espressione seria, ma se aspetti un attimo, magari cogli un sorriso timido che tradisce una dolcezza inaspettata. C’è chi invece è esuberante, ma in un momento di pausa rivela una profondità che non ti aspettavi.

La luce è importante, certo, ma non deve essere perfetta, deve essere giusta. A volte una luce morbida può accentuare la delicatezza di un volto, mentre un contrasto marcato può esaltare un carattere forte, deciso. E poi c’è lo sguardo. Gli occhi sono la porta dell’anima, si dice, ed è vero. Cattura quello sguardo, quello che racconta una storia, che ti fa sentire qualcosa.

Non cercare di forzare nulla. Lascia che sia il soggetto a guidarti, in un certo senso. Tu sei lì per raccontare la sua storia, non la tua. E quando finalmente trovi quel momento, quel frammento di verità, scatta. Senza esitazione. Perché i ritratti più belli sono quelli in cui si sente che c’era fiducia, rispetto, e un po’ di magia.

E ricorda, non è solo questione di tecnica. È questione di cuore. Di vedere davvero la persona che hai di fronte, e di far emergere ciò che la rende unica. Quando ci riesci, non è solo una foto: è un regalo, per te e per chi la guarda.

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