L’oro della montagna

Il molo sospeso nel nulla

L’aria è ferma, immobile, come se anche il vento si fosse fermato a osservare lo spettacolo della natura. Il sole, basso all’orizzonte, avvolge tutto in una luce dorata, calda, quasi irreale. È quell’ora magica in cui il mondo si trasforma, in cui il giorno sembra rallentare prima di lasciare spazio alla sera.

I larici, con i loro aghi ingialliti dall’autunno, brillano come fiammelle accese tra il verde cupo degli abeti. Il bosco si estende lungo il pendio della montagna, alternando macchie d’ombra e fasci di luce dorata che filtrano tra i rami. Ogni albero sembra avere il proprio posto, il proprio ruolo in questo equilibrio perfetto tra il caos e l’armonia.

In primo piano, una roccia nuda affiora dal terreno, scolpita dal tempo e dalle intemperie. È un contrasto forte con la morbidezza degli alberi, una presenza solida e immobile che osserva, da chissà quanti anni, il ciclo infinito delle stagioni. Forse è stata un punto di sosta per qualche escursionista, forse ha visto il passaggio di cervi e volpi, o forse è sempre stata lì, indifferente allo scorrere del tempo.

La luce è la vera protagonista di questa scena. Non è solo un’illuminazione, è un filtro che trasforma la realtà, che la rende più sognante, più poetica. Il sole non si limita a illuminare, ma dipinge, sfuma, modella ogni dettaglio. Le ombre diventano più morbide, i colori si intensificano, e tutto assume un’aura quasi mistica.

C’è qualcosa di profondamente silenzioso in questo paesaggio. Non ci sono strade, non ci sono case, non ci sono segni evidenti della presenza umana. Solo la natura, nella sua forma più pura, più autentica. Si può quasi sentire il rumore ovattato dei passi sull’erba secca, il fruscio delle foglie che si muovono appena sotto la brezza leggera, il canto lontano di un uccello nascosto tra i rami.

Forse è proprio questo il fascino della montagna: la capacità di far sentire piccoli, ma allo stesso tempo connessi a qualcosa di più grande. Qui non ci sono orologi, non ci sono scadenze, solo il lento scorrere del tempo che segue il ritmo della natura.

nuove sfumature e nuove sensazioni

L’autunno è nel pieno della sua bellezza, quel momento perfetto in cui il bosco si accende di colori caldi prima che il freddo dell’inverno spogli gli alberi. Ogni giorno, ogni ora, il paesaggio cambia, si trasforma, regala nuove sfumature e nuove sensazioni.

Guardando questa scena, viene voglia di restare lì, di sedersi su quella roccia e semplicemente osservare. Aspettare che il sole scenda ancora un po’, vedere come cambiano i colori, come la luce si spegne piano piano, lasciando il posto all’ombra fresca della sera.

Forse è questo il segreto della natura: la capacità di fermare il tempo, di ricordarci che, a volte, basta guardare un bosco illuminato dal sole per sentirsi parte di qualcosa di infinito.

Ian Stuart

Tristudio

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